Listoni e listoncini del parquet possono essere posati a terra e accostati tra loro formando diversi disegni, spesso di grande effetto. Ecco quali sono i più utilizzati e le cose da sapere prima della messa in opera.
Il disegno che andrà a formare il parquet è di grande importanza e deve essere valutato, oltre che dal punto di vista estetico, anche da quello funzionale.
Il fattore più importante riguarda i movimenti di assestamento del legno. Il lato più soggetto a variazioni dimensionali è quello corto. Per questo motivo, per esempio, in un corridoio lungo e stretto il parquet andrà posato con i lati lunghi paralleli alle pareti più lunghe. Un altro è l’illuminazione. Le fonti di luce naturale influiscono sulla visione complessiva del parquet: se questa attraversa gli elementi della pavimentazione nel senso della lunghezza, venature e dimensioni risulteranno maggiormente in evidenza.
Nella scelta della direzione di posa bisogna tenere conto anche del senso di percorrenza o dell’apertura della porta.
La percezione di chi entra sarà più gradevole se il percorso si snoda nel senso della lunghezza degli elementi o se la direzione del parquet è ortogonale alla soglia della porta. Fatte queste valutazioni, si può scegliere tra sei principali geometrie.






LE TECNICHE DI POSA
Tre sono i principali sistemi per la messa in opera del parquet, da scegliere in base alla tipologia e al formato degli elementi che lo compongono. Perché il risultato sia perfetto, è necessario preparare adeguatamente il supporto, cioè il piano di posa. Questo deve avere spessore uniforme e resistenza meccanica; deve essere inoltre privo di fessure, protetto dall’umidità, compatto, planare e pulito. Il controllo di tali requisiti deve essere effettuato da personale qualificato mediante appositi strumenti (come l’igrometro a carburo per l’umidità).
Incollata
Viene utilizzata sia per il parquet prefinito sia per i listelli in legno massiccio. Gli elementi vengono incollati direttamente al sottofondo. Per consentire i fisiologici assestamenti del legno, l’adesivo non viene applicato lungo i fianchi. Può essere però applicato lungo le teste, con l’accortezza di usarne uno specifico, che verrà scelto dal posatore in base al tipo di sottofondo.
Flottante
È la tecnica d’elezione per gli elementi a incastro, in genere di dimensioni notevoli. Questi vengono posti in opera sopra uno strato di isolamento acustico (panello in sughero o in fibra di legno), sovrapposto a sua volta a una barriera al vapore (un foglio di polietilene). Per consentire eventuali assestamenti, va lasciata una fuga di pochi millimetri tra il parquet e le pareti, che verrà in seguito mascherata dal battiscopa.
Inchiodata
È il sistema di posa tradizionale, adatto ad elementi massicci con incastro perimetrale (con spessore di 14, 15 o 22 mm) e a quelli in multistrato. Prima della posa viene preparato un massetto cementizio, nel quale vengono annegati speciali elementi di legno detti magatelli. Quando il sottofondo è perfettamente asciutto, le doghe vengono fissate agli elementi sottostanti. Dopo: la finitura Una volta eseguite le operazioni di posa, levigatura, stuccatura e pulizia, il parquet è pronto per ricevere i trattamenti di superficie. Non se è di tipo prefinito, però, perché in questo caso i vari passaggi sono già stati eseguiti industrialmente, in fabbrica.
VERNICIATURA
Forma sul parquet una pellicola che ne protegge e/o decora la superficie. Vengono utilizzati minori o maggiori strati di vernice, a seconda che si desideri enfatizzare la naturalità del legno o aumentarne la resistenza al calpestio.
Vernice ad acqua
Oggi sono preferite le formulazioni all’acqua, con minori emissioni di sostanze organiche volatili e non sono infiammabili. la vernice ad acqua è certificata ed eco-compatibile per il trattamento dei parquet, valorizza la naturalezza del legno e garantisce altissimi livelli di protezione dall’usura e dall’abrasione ai pavimenti in legno sottoposti anche al traffico pedonale estremo.
Ceratura
Mantiene l’aspetto naturale del legno e, poiché non ottura i pori, ne consente la continua traspirazione. Si impiegano cere trasparenti o leggermente colorate, fornite in pasta (per la finitura) e liquide (per la manutenzione). Si applicano in più strati, con spazzole o a rullo, per poi procedere con la lucidatura. Poiché il trattamento ha durata limitata, va ripetuto nel tempo.
Gli oli
Sciolti in solventi organici o dispersi in acqua, gli oli impregnano il legno preservandone l’aspetto naturale e consentendone la traspirazione. Vengono applicati con pennelli o rulli “a saturazione”, in modo da colmare le porosità. Gli eccessi vengono poi rimossi con una spatola di gomma. L’operazione viene fatta seguire dalla lucidatura con una monospazzola. Si può anche sovrapporre.
PRECAUZIONI
Precauzioni da prendere prima di una posa su marmo, piastrelle, ecc.
Il vecchio pavimento può essere utilizzato anche come piano di posa per quello nuovo. Occorre preventivamente assicurarsi che il sottofondo sia stabile e che gli elementi che compongono (marmo, piastrelle, ecc) siano perfettamente aderenti al massetto. Per incollare il parquet sul pavimento preesistente, affinché la colla faccia presa, bisogna rendere ruvida la superficie levigandola a secco. In alternativa, si può procedere alla posa flottante. In entrambi i casi, occorre tenere in conto di regolare l’altezza di eventuali porte (se non vengono sostituite).
Precauzioni da prendere prima di una posa su sottofondi cementizi e parquet vecchi instabili, ecc.
Resina organica certificata, eco-compatibile per il consolidamento di fondi assorbenti e l’impermeabilizzazione di fondi minerali o cementizi assorbenti con umidità residua elevata. Bicomponente, bassissime emissioni di sostanze organiche volatili, esente da solventi,rispetta la salute degli operatori. Garantisce l’incremento delle resistenze meccaniche di fondi inconsistente la loro impermeabilità per la protezione del parquet dall’umidità residua per una posa